03.03.2020
Una delle doti più importanti per chi ricopre posizioni di responsabilità è senza dubbio la capacità di delegare. Può sembrare una cosa semplice ma non lo è affatto: delegare, infatti, non significa solo assegnare dei compiti affinché qualcuno li svolga al posto nostro ma allontanare qualcosa da noi, cioè lasciarla andare. Per questo è così difficile, perché va contro il nostro istinto. Eppure, investire qualcuno della nostra autorità e fare in modo che ci rappresenti è non solo utile ma necessario, in modo particolare se rivestiamo posizioni di responsabilità. Un leader che perde tempo in operazioni di routine, infatti, alla lunga, perde di vista il suo ruolo di timoniere, e con esso l’orizzonte. Quel leader lavora in emergenza e con la forza dell’abitudine magari porta a casa il risultato, ma non pone le premesse per uno sviluppo armonico della sua azienda o del reparto che è chiamato a dirigere, perché è troppo concentrato su obiettivi a breve termine. Abbiamo visto invece, negli articoli precedenti, che un buon leader è colui che sa tracciare la rotta e conosce la sua “macchina” al punto tale da permettere che qualcuno la guidi in sua assenza. L’emergenza, inoltre, per sua stessa natura tende a diventare ordinaria: la pressione continua non lascia il tempo per programmare attività a lungo termine e per instaurare rapporti di fiducia, senza i quali è impossibile delegare. Il modo migliore per spezzare questo circolo vizioso è destinare del tempo ai propri collaboratori, imparare a conoscere le loro competenze, a valorizzarle e fidarsi di loro. Fidarsi dei propri collaboratori, tuttavia, non è sufficiente. Perché il passaggio di consegne non risulti traumatico è essenziale fidarsi prima di tutto di se stessi e delle proprie capacità di valutare le persone e le situazioni. L’ansia da controllo, infatti, così frequente nella vita e sul lavoro, nasconde spesso una fragilità. Al contrario, chi è sicuro del proprio operato e delle proprie scelte è più propenso a trasmettere le sue conoscenze per farne strumenti di crescita. La delega, infatti, favorisce l’autonomia e il benessere dell’azienda e delle sue risorse. Perché produca questi effetti è fondamentale che il leader sappia trasmettere idee chiare ed esaustive e che sia disposto a vegliare in modo discreto, controllando l’operato dei propri collaboratori attraverso dei feedback periodici, senza intervenire continuamente ma offrendo sostegno quando necessario. Ne va dell’efficienza e dello sviluppo dell’azienda, perché se è vero che a volte da soli si fa prima, è certo che insieme si va più lontano. Andare insieme è un’arte, e tutti possiamo impararla.
Se anche tu hai bisogno di una spalla per guardare lontano, sarò felice di risponderti
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