14.11.2019
Abbiamo già parlato della motivazione, quel carburante senza il quale ogni obiettivo si perde all’orizzonte. Cercheremo ora di approfondire l’argomento, focalizzandoci sulle strategie che ci permettono di coltivarla: la carenza di motivazione si può sconfiggere con esercizi mirati. La condizione necessaria è che siano costanti, così costanti da trasformarsi in riflessi incondizionati. Non esistono rimedi universali, ma una buona regola per sviluppare la motivazione è senza dubbio stare in ascolto di se stessi. La motivazione, infatti, non può che nascere dentro di noi, e come ogni seme, per germogliare ha bisogno di condizioni favorevoli. Che questo seme germogli e si trasformi in una pianta rigogliosa dipenderà dalle domande che sapremo porci, da quanto saremo bravi a interrogarci, da quanto a fondo sapremo scavare per comprendere la natura dei nostri desideri. In altre parole, da quanto abbiamo chiari i nostri valori. E più l’obiettivo che ci porremo sarà ambizioso, più forte crescerà la pianta, perché vorrà dire che avremo preso un impegno. Come portare avanti questi impegni è una questione del tutto personale. Alcuni di noi hanno bisogno di sognare in grande, darsi obiettivi ambiziosi. La sfida, per loro, è già parte del successo e se non raggiungeranno l’obiettivo ci proveranno di nuovo; partiranno più motivati di prima, certi di aver fatto dei passi in avanti. La maggior parte delle persone, invece, teme il fallimento perché lo vive come qualcosa di personale, non ne comprende fino in fondo la funzione essenziale nel processo di apprendimento. Per chi appartiene a questa seconda categoria, frammentare l’obbiettivo in piccole mete, apparentemente più semplici da raggiungere può essere la strategia vincente. Fare un piano d’azione quotidiano ci gratifica perché mostra da vicino il risultato ed è un sistema vincente, perché sviluppare la motivazione è un esercizio aerobico, che si autoalimenta come un circolo virtuoso. Un obiettivo raggiunto, per quanto piccolo, accresce l’autostima, l’alleata fondamentale di ogni obiettivo. E un’autostima solida, a sua volta, ci mette nelle condizioni ideali per pensare a nuove sfide e mettere in atto le strategie per vincerle; ci aiuta a superare più serenamente un fallimento e ci insegna a guardarlo come a una tappa inevitabile del nostro percorso di crescita. Un circolo virtuoso che alcuni riescono a innescare da soli, e che può essere intrapreso con l’aiuto di un coach di fiducia, che ci aiuterà, prima di tutto, a capire di quali domande abbiamo bisogno.
Se anche tu hai bisogno di una spalla per guardare lontano, sarò felice di risponderti
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